A questo Blog è associata L’Accademia Kremmerziana Napoletana, fondata a Napoli nel 1981 da un gruppo di studiosi di ermetismo su indicazioni della Delegazione Generale della Fr+ Tm+ di Myriam guidata da Carlo Lehahiah Coraggia. Gli scopi e le finalità sono quelli enunciati più volte da Giuliano Kremmerz nei suoi scritti e che sono sintetizzati metaforicamente nei testi degli antichi alchimisti nella perifrasi “alla ricerca della pietra filosofale per la trasformazione del piombo in oro”.
06 novembre, 2011
da Il Codice dell'Anima
Se l’ambiente significa
letteralmente, ciò che c’è intorno, allora si deve intendere tutto, ma proprio
Tutto, ciò che è intorno.
Infatti la psiche inconscia
sceglie in modo arbitrario tra le cose incontrate quotidianamente nell’ambiente.
Informazioni minuscole e banali
possono avere effetti psichici subliminali giganteschi, come mostrano i residui diurni nei nostri sogni.
Gran parte della nostra giornata
passa inosservata e non sarà mai più ricordata, ma ecco che la psiche pesca i rottami
che galleggiano nell’ambiente e li consegna al sogno.
Il sogno, l’impianto di
riciclaggio dell’ambiente, trova nella
spazzatura i valori dell’anima-
Il sogno: un artista che si
appropria di immagini presenti nell’ambiente per richiamarli alla memoria più
tardi, in pace.
Poichè lo spazio in cui ci
aggiriamo è fatto di realtà psichiche che influiscono sulla nostra vita,
dovremmo ampliare la nozione di ambiente nel senso di una ecologia del
profondo, partendo dall’ipotesi che il nostro pianeta sia un organismo vivente
che respira e si autoregola.
Poichè qualunque cosa abbiamo
intorno può nutrire la nostra anima in quanto alimenta immaginazione, la fuori
è pieno di materia animica.
E allora perchè non ammette, con
l’ecologia del profondo, che l’ambiente stesso è intriso di anima, animato,
inistricabilmente fuso con noi e non già sostanzialmente separato da noi?
La visione ecologia restituisce
all’ambiente anche l’idea classica di “Providentia”: l’idea che il mondo
provvede a noi, bada a noi, ci accudisce perfino.
E ci vuole vedere inotrno.
Predatori, tornado, tafani in
giugno sono soltanto frammenti del quadro.
Provate a pensare a quante cose
buone e profumate ci sono , invece.
Credete che gli uccelli contino
solo per gli altri uccelli?
Questo pianeta respirabile,
commestibile, bello e piacevole, rifornito e tenuto in ordine invisibilmente,
ci mantiene tutti grazie al suo sistema di sostegno alla vita.
Questa sì che è cultura.
L’ambiente allora, sarebbe
immaginato ben aldilà delle condizioni sociali ed economiche, al di là di tutto
l’impianto culturale, come comprendente ciascuna piccola cosa che si prende
cura di noi ogni giorno: i nostri pneumatici, e le tazze di caffè e le maniglie
delle porte ed il libro che ho in mano.
Diventa impossibile escludere come
irrilevante questo pezzetto di ambiente a favore di quellìaltro che invece
avrebbe senso, come se si potessero disporre in ordine d’importanza i fenomeni
del mondo.
D’importanza per chi?
Anzi, deve cambiare la nostra
stessa nozione di importanza; invece di importante per me, penseremo:
“importante per altri aspetti dell’ambiente”.
Ci domanderemo: Questa cosa fornisce nutrimento ad altre cose che ci sono
intorno?
Dà un contributo alle intenzioni
del campo, di cui io sono soltanto una piccola effimera parte?
Via via che si trasforma la
nozione di ambiente anche il nostro modo di vedere l’ambiente cambia.
Diventa sempre più difficile
dividere con un taglio netto psiche e mondo, soggetto e oggetto, qui dentro e
là fuori.
Non so più con certezza se la
psiche è dentro di me o se io sono nella psiche come sono nei miei sogni, nelle
atmosfere del paesaggio e nelle strade della città come sono nella “musica
sentita coì intimamente da non sentirla affatto, ma finchè essa dura, tu sei la
musica”. (T.S.Eliot)
Dove finisce l’ambiente e dove
incomincio io, e anzi come posso cominciare, senza essere in qualche luogo,
coinvolto intimamente e nutrito dalla natura del Mondo?
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